Quando si parla di corporate wellness, ossia del benessere psicofisico dei dipendenti di un’azienda, la valutazione degli asset intangibili si basa principalmente sul potenziamento del capitale umano e sulla misura in cui esso contribuisce al valore totale degli asset intangibili di un’organizzazione. Tali politiche per le risorse umane incoraggiano la creatività come terreno collettivo di crescita condiviso non solo tra i dipendenti ma soprattutto tra i dipendenti e i propri datori di lavoro, stabilendo una dinamica di cui beneficiano entrambe le parti.
Le modalità di creazione di valore intangibile possono ricondursi alla cultura organizzativa di ciascuna organizzazione, il cui capitale deve essere considerato una risorsa limitata e difficile da preservare, e come tale sempre da potenziare e rinnovare. Questo miglioramento può ottenersi attraverso la realizzazione di orari di lavoro flessibili e di luoghi di lavoro a misura di dipendente, la creazione di obiettivi sempre stimolanti, opportunità di training ed eventi sociali informali.
Fondamentale per l’efficienza delle politiche gestionali di un sistema informativo di sicurezza è lo studio dell’aspetto legale. Il livello di sicurezza che un’organizzazione è in grado di mettere in atto sarà l’anello più debole della catena. Per questo motivo, si raccomanda l’analisi della sicurezza dei sistemi di dati; questa deve essere effettuata attraverso l’applicazione di criteri comunemente utilizzati alla valutazione dei livelli di sicurezza dei database e delle interfacce.
La protezione dei brevetti attraverso il controllo dei dati utilizzati nella gestione delle domande di brevetto.
Per un portfolio manager la speranza di futuri dividendi è il principale criterio di selezione di un brevetto, unitamente all’ammontare dei dividendi passati, la loro stabilità e regolarità. Le quote del portfolio (e coloro candidati all’acquisto delle stesse) sono semplicemente classificati in base alle loro performance, ossia il proprio valore (la proiezione dell’ammontare dei futuri dividendi).
La logica alla base di questo tipo di gestione consiste nel vendere le azioni a basso rendimento e acquistare quelle che si affermano per l’alta efficienza. L’ammontare delle quote vendute dovrebbe essere regolato in modo tale che la quantità di liquidità generata dalla vendita delle quote sia sufficiente a coprire la liquidità necessaria all’acquisto delle quote desiderate. La disponibilità di liquidità corrisponde infatti a una perdita in termini di performance del portfolio; per questo motivo, si preferisce non avere liquidità (e lasciare che il capitale stesso funga da azioni), oppure essere in debito (cioè non dover pagare interessi su un flusso di cassa negativo).
Allo stesso tempo, il movimento delle azioni deve essere relativamente piccolo al fine di minimizzare i costi di intermediazione e assicurare il corporate wellness.
Questa modalità di gestione è relativamente semplice, perché prende in considerazione unicamente informazioni passate sui dividendi e sui fondamentali aziendale. Allo stesso tempo tuttavia, non risulta molto efficiente. Potrebbe comunque portare a un rendimento maggiore (di solito dell’ordine del 10% quando i mercati sono al 4%), perché possiede statisticamente il premio per il rischio ricevuto normalmente dal capitale proprio.
Tuttavia, il premio per il rischio è disponibile solamente se il prezzo dell’azione non è troppo speculativo. Quando il mercato azionario diventa troppo costosa a causa di una bolla speculativa si potrebbe creare una soluzione interessante con una strategia di regolamentazione a favore dell’acquisto di bond.
L’analista gestiste un portfolio prendendo in considerazione le informazioni economiche attuali riguardanti una data compagnia, il corporate wellness e il mercato in cui essa opera. Quando le ultime news legittimano l’aggiornamento della stima di dividendi futuri, il valore stimato dell’azione (futuri dividendi scontati) può variare molto prima che il suo prezzo si modifichi (mercato trading).
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